lunedì 4 giugno 2007

La "balla" dell'ingrosso mobili.

"Ingrosso mobili" di qui, "ingrosso mobili" di là...fra fiere, telemarketing, internet veniamo bombardati di messaggi che sembrano prometterci la strada più semplice verso la "terra promessa" del mobile acquistato con risparmi "di diverse migliaia di euro".

Il concetto di fondo.
Il concetto è molto molto semplice quanto purtroppo efficace: si crea un parallelismo fra i negozi d'arredamento ed i fruttivendoli.
I fruttivendoli non acquistano la verdura direttamente dai produttori/coltivatori, e ciò per ragioni prettamente logistiche: si assegna così ai grossisti una funzione aggregativa che permette di abbattere costi logistici altrimenti troppo rilevanti.
I presunti "grossisti di mobili" vogliono farci appunto credere all'esistenza dei grossisti nel campo dell'arredamento. Partiamo dalla fine dunque: nel campo dell'arredamento d'interni NON ESISTONO GROSSISTI, se non "qualche" forma di distribuzione all'ingrosso che poi approfondiremo. I negozi di mobili ed arredamento acquistano le collezioni direttamente dai produttori, senza eccezioni.
Mobili ed arredamento sono beni ad alto costo unitario e prodotti su commessa che rendono assolutamente inutile la presenza di un grossista-distributore. Gli unici articoli, infatti, in cui esistono (e possono avere un senso) i grossisti sono appunto gli elettrodomestici da incasso ed alcuni tipi di complementi d'arredo (guarda caso proprio beni a basso costo unitario e prodotti a stock).

Come si propongono?
Cosa fanno quindi questi "cacciatori di teste"? Ti dicono "non comprare da un negozio che compra i mobili da noi grossisti...compra da noi grossisti!". A questo concetto di base si aggiunga tutto il marketing aggressivo su cui si sostengono queste organizzazioni: stand in fiere per sposi e per la casa, telemarketing, marketing piramidale che sfrutti la rete di amicizie e parentele...insomma tutti i mezzi tipici di quelle realtà che vanno avanti qualche anno e poi "spariscono" più o meno intenzionalmente dopo aver creato un sacco di guai a clienti, fornitori e collaboratori.
Chiaro segno della "bufala da grossista" è l'offerta di un fantomatico "pass" o tessera speciale per entrare in quel sancta-sanctorum che sarebbe (nientepopodimeno) l'esposizione dove i mobilieri vanno a comprare i mobili (veramente la cosa fa sorridere): beh, molto semplicemente, appena vi offrono uno di questi pass state alla larga! ;-)
Ammettiamo però di accettare uno di questi pass "limitati" (tanto limitati che sentono l'esigenza di disfarsene prenotando spazi in una fiera commerciale). Andiamo e veniamo accolti con tanta prosopopea da uno o più venditori, magari venendo accompagnati da un nostro presunto amico o conoscente che prenderà una percentuale sui nostri acquisti. All'interno di questa esposizione (spesso neanche di proprietà dell'organizzazione ma addirittura di uno di quei mobilieri che acquisterebbe i propri mobili dal grossista), ecco che ci viene rispiegato come siamo dei privilegiati avendo la possibilità di risparmiare diverse migliaia di euro sui nostri acquisti, e ciò appunto "saltando un passaggio"; ci viene anche spiegato per "per ragioni commerciali" dovremo prendere una decisione subito dopo aver visionato il preventivo, prendere o lasciare...
...ma io dico! (e qui mi "infervoro" come il bravissimo Greggio di Striscia la Notizia) ...ma come fa a reggere un ragionamento di questo tipo, una vera "trappola per topi" (e scusate la forza dell'affermazione).

Prezzi e servizio.
Sui prezzi e sul livello di servizio che effettivamente si riescono ad ottenere da questi "grossisti" c'è tanta variabilità.
Il livello professionale dei venditori è in genere basso, come basso il livello delle squadre di montatori "padroncini"; al tempo stesso ho parlato con persone che hanno acquistato da queste organizzazioni ed erano assolutamente soddisfatte, anche se, diciamo, la percentuale è "bassina".
I prezzi sono molto variabili: i venditori partono da prezzi altissimi per scendere gradatamente. Il risultato è che so di persone che hanno spuntato ottimi prezzi, come di altre (la maggior parte) che credendo di risparmiare ha speso come in un normale negozio (ma senza le garanzie del caso), ed altre ancora che sono state pesantemente "fregate" con prezzi abbondantemente sopra il livello corretto.

La storia triste e come evitare certe disavventure.
L'anno scorso o due anni fa ormai è successo? Proprio qui in Brianza uno di questi "ingrossi" ha chiuso in maniera fraudolenta lasciando mille famiglie (1000!) che avevano versato acconti, o stavano già pagando rate di finanziamenti, senza i mobili ordinati: disperazione, cause legali, fornitori non pagati, collaboratori senza stipendi, clienti truffati e giustamente amareggiati. Per evitare simili disavventure basta rivolgersi a rivenditori "storici" della vostra zona, negozi che non promettono ricette magiche per farvi risparmiare ma che hanno acquisito nel corso dei decenni un nome di valore (che spesso è il nome della famiglia).
Veniamo a noi per un istante (e qui scatta la mia parentesi pubblicitaria). La Diotti A&F si rivolge principalmente alla clientela privata, ma abbiamo rapporti stabili in Italia ed all'estero con architetti, mobilieri, artigiani che acquistano le nostre collezioni: ebbene...uno di questi "presunti grossisti" ogni tanto acquista da noi prodotti che non può ottenere altrimenti. Questo fa di noi un grossista? No, siamo una "grossa esposizione" di mobili che propone a volte collezioni molto diffuse, a volte collezioni "esclusive", ed ecco che in alcuni casi ci sono aziende che acquistano da noi per poi rivendere al cliente finale.
Che dire...state attenti e diffidate di chi vi propone simili affari, anche se si tratta di un vostro conoscente o parente...non esiste alcun "ingrosso mobili".