venerdì 11 gennaio 2008

Un'altra "balla"...la valutazione del mobile usato

Eccoci quindi con un altro "segreto di Pulcinella" del settore dell'arredamento: la famosa "supervalutazione" dell'usato è un'invenzione bella e buona.

Il concetto di fondo.
Il mercato del mobile usato non esiste in quanto un arredamento montato sulla parete per cui è stato pensato ha un suo valore (relativo a gusto, qualità, valore al nuovo) che si riduce in modo molto molto consistente quando il mobile è da disassemblare, trasportare e rimontare altrove.
Ciò accade perché ci sono in commercio arredamenti nuovi che costano comunque meno od appena di più della cifra a cui un negozio potrebbe rivendere un mobile usato “valutato” al proprio cliente: a ciò va aggiunto il grande "plus" di un mobile “nuovo” di cui il cliente può scegliere materiali e misure.

Quei "birichini" che ne fanno un metodo di vendita...
I negozi che pubblicizzano la valutazione (o super-valutazione) dell’usato non stanno facendo altro che ingannare la propria clientela: la prova che si tratta di una "balla" sta nel fatto che un mobile usato e “valutato” non è vendibile.
Un'azienda può “valutare” e pagare un qualcosa che poi non riesce a rivendere? Sicuro…basta “caricare” i prezzi dei mobili nuovi per “far finta” di fare una valutazione dell’usato.
“Ma il mio negoziante di fiducia mi dice che mi valuta il vecchio soggiorno...e mi fido di quello che mi dice”. Bene…da questo “negoziante” si può comprare un mobile usato? Se ritira i mobili usati allora deve anche rivenderli. C’è uno spazio/reparto dove è possibile visionare gli arredamenti usati per ragionarne l’acquisto?
Non ci sono spazi di questo tipo nei negozi: chi vi propone la super-valutazione dell'usato sta applicando semplicemente una tecnica di vendita per sembrare più conveniente.

Qualche esempio di vendita dell'usato (non "valutazione").
Il fatto che la super-valutazione dell'usato per i mobili sia una "bufala" non significa che non ci possa essere un mercato...fra privati.
Io ho mobile ancora piacevole, tutto sommato "ben messo", e decido di venderlo: posso venderlo su ebay (sezione Casa-Arredamento-Bricolage), su arredousato-punto-it, su secondamano-punto-it (sezione Per la Casa)...in questo caso se non sarò troppo esoso troverò qualcuno che lo comprerà. Ciò è possibile perchè chi vende non ha i costi di un negozio e chi compra di sicuro se lo monterà da solo e spesso volentieri lo trasporterà anche...questa assenza di costi rende micro-economicamente conveniente la transazione.
Un'altra situazione è quella in cui dei bei mobili su-misura vengono venduti insieme con l'abitazione: in questo caso l'arredamento non viene smontato ed ecco che se il gusto è compatibile fra vecchio e nuovo proprietario si fa un affare in due!
Quanto chiedere o quanto pagare per un mobile usato? Difficile dirlo. Immaginiamo una cucina su-misura perfettamente adattata alla stanza, 4-5 anni di vita, elettrodomestici che non siano fuori produzione, senza difetti evidenti...una buona mediazione potrebbe essere il 50% del valore originario (tenete sempre i contratti d'acquisto).
Per chi vende: se fosse anche meno del 50% accettate lo stesso. L'affare conviene a tutti e due, ma conviene più a chi vende perchè avete davanti 2 opzioni: a- prendere magari un 30% e non dovere far nulla; b- non prendere nulla e dover poi smontare la cucina per poi non sapere cosa farsene (partendo dal presupposto che non si riesca ad adattare bene alla cucina nuova). Quindi conviene "trattare" ed eventualmente "cedere" un po'.
Che dire...buoni affari! ;-)

Un servizio utile, a volte difficile: il ritiro dell'usato.
Il ritiro dell'usato può essere un bel servizio che un mobiliere offre al proprio cliente che compra la nuova camera da letto e deve "disfarsi" di quella vecchia di 30 anni.
Perchè difficile? Perchè adesso le discariche comunali non rendono facile la vita a chi deve scaricare merce voluminosa come l'arredamento: ecco le tesserine personali per cui ognuno deve presentarsi alla propria discarica ed eventualmente anche pagare dei contributi al Comune.
Ad esempio la Diotti A&F offre questo servizio gratuitamente ai propri clienti, ma richiede di accettare un bel regolamento in cui sostanzialmente il cliente riconosce questa situazione di regolamenti specifici e collabora con noi per la riuscita dell'operazione.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

LA "SUPERVALUTAZIONE" DEL MOBILE USATO NON è IL RITIRO DELL'USATO MA UN MODO PER PREMIARE IL CLIENTE CHE DECIDE DI ACQUISTATE UN MOBILE NUOVO OFFRENDO UN INCENTIVO (O SCONTO MAGGIORE, SE PREFERIAMO CHIAMARLO COSI') SUL PREZZO DEL MOBILE: iNFATTI NORMALMENTE CHI PROPONE LA VALUTAZIONE DEL MOBILE USATO CALCOLA UN VALORE IN PERCENTUALE (10% /15% ECC) SUL PREZZO DEL MOBILE NUOVO. QUESTA CIFRA CHE SI TRADUCE IN UNO SCONTO ULTERIORE SUL MOBILE NUOVO (RISPARMIO) POTRA' ESSERE UTILIZZATA DAL COMPRATORE PER PAGARSI I LAVORI DI SMONTAGGIO E SMALTIMENTO DEL MOBILE VECCHIO CHE ADDIRITTURA POTREBBE ESSERE VENDUTO TRA PRIVATI (COME SUGGERITO ANCHE DA VOI) REALIZZANDO COSI' UN DOPPIO GUADAGNO (risparmio + realizzazione dalla vendita). CREDO CHE CHIUNQUE POSSA VEDERCI SOLO UN VALORE POSITIVO IN QUESTO.... ANCHE LE CASE AUTOMOBILISTICHE DI FATTO NON SEMPRE RITIRAVANO L'AUTO VECCHIA MA L'INCENTIVO LO APPLICAVANO UGUALMENTE.

Andrea Diotti ha detto...

Buongiorno anonimo :-) Non sono d`accordo con la sua visione in quanto le automobili sono effettivamente rivendibili e, se vogliamo restare sul mobile, se di sconto ulteriore si tratta allora chiamiamolo appunto "sconto", non "supervalutazione dell`usato".