sabato 10 luglio 2010

Lo stile contemporaneo: senza tempo e senza forma?

Dell'ultimo Salone del Mobile ho sentito dire tante cose, che riconducono tutte a un presunto, generale impoverimento delle proposte, come se la crisi economica portasse inevitabilmente anche a una crisi creativa e concettuale. Ma ciò che più mi ha colpito nel sentir parlare delle Giustificanuove tendenze in fatto di arredamento, è stata l'affermazione secondo cui lo stile contemporaneo non sia riconoscibile; definito a-temporale e privo di tratti caratteristici, forse anche un po' copione, è stato accusato di essere uno stile che vive di rendita, che imita tutto e non imita niente.

Essendo non solo cresciuta immersa in questo "stile contemporaneo", ma essendo emersa tutta la mia personalità creativa e passionale proprio insieme a questo specifico gusto, mi sono sentita beffata e offesa, come se la critica fosse stata rivolta direttamente a me. Anche se il concetto di "senza tempo" ha il suo fascino, quello di indefinibile per mancanza di tratti distintivi, proprio ammaliante non è.

Quindi mi chiedo quali siano le giustificazioni di questa presunta crisi stilistica, perchè per definizione non si può chiamare stile ciò che non è caratterizzato da qualcosa in particolare, e qui sconfiniamo non solo nella filosofia, ma anche in quella complicatissima materia che ne è una branca e che è fondamentale per chi si occupa di questo mondo, l'estetica.

Allora forse non sono un'esteta, nè una filosofa, perchè io invece questo stile contemporaneo lo vedo e lo riconosco e ne posso tracciare i segni distintivi, che si scostano dai grandi classici del design (che pure rimangono in voga) e che vanno verso una propria personalità individuale, pur strizzando l'occhio a minimalismo e anni '70.

Vedo praticità, funzionalità, alta tecnologia, tutte unite nell'unico obiettivo di rendere la vita frenetica ed esigente di oggi più vivibile e meno difficile; vedo materiali sempre più tecnici, sempre più facili da pulire e difficili da sporcare, materiali addirittura rigenerabili, materiali che confondono il concetto di verità assoluta e di illusione, un po' come nella caverna di Platone, perchè sono qualcosa ma in realtà imitano qualcos'altro e lo fanno così bene da non esserne distinguibili; vedo forme squadrate e decise, dialogare in modo affascinante con forme arrotondate, irregolari, fantasiose; vedo colori accesi e sobri convivere per effetti scenografici indiscutibili; vedo concretizzati concetti come componibilità, adattabilità, personalizzazione, trasformabilità, salvaspazio, indispensabili nella vita quotidiana propria del nostro tempo.

Vedo l'impronta creativa dell'arte di oggi, a volte priva di una comprensione istintuale e immediata, ma densa di significato; vedo la voglia di decorare, con eleganza e senza invadenza, perchè niente deve rimanere anonimo; vedo l'attenzione sempre più spiccata all'ambiente, le parole "ecologia", "green", "eco-friendly" che si fanno strada preponderanti in un vocabolario ormai smisurato; vedo rivoluzioni nei sistemi più invisibili e impensabili, ma indispensabili per la qualità della vita momentanea, penso a sistemi di apertura e di chiusura, a sistemi a scomparsa, sistemi di organizzazione interna; vedo la tendenza allo scintillio, al glossy, alle superfici lucide e specchiate a tutti costi, alla vanità sana, quella che ci fa essere fieri.

E penso che se questi non sono tratti distintivi, io non so più riconoscere cosa è definibile da cosa non lo è.

Il soggiorno Fly non è forse un esempio di linee inedite, di un'interpretazione particolare dello spazio, di uno stile che non può essere definito altro che contemporaneo, con le superfici lucide e un volto senza precedenti?



Il letto Sunset invece, progettato per stare al centro e rispondere così all'espressione di un gusto tipicamente odierno, con dotazione tecnologica e avvolto in futuristiche luci a led, potrebbe essere mai considerato un prodotto che copia una qualche altra tradizione?!?


E la cucina Samal, perfettamente integrabile nel più ampio living, come è consuetudine del vivere moderno, dalla forma dolcemente arrotondata e dai particolari scintillanti, non è forse un altro modello profondamente contemporaneo?



Questi sono solo alcuni degli innumerevoli e illustri esempi possibili; solo pochi esempi di un fenomeno impossibile da inglobare e da ridurre in alcune semplici parole, e proprio per questo riconducibile a un oggi che non appartiene e non apparterrà più a nessun ieri: lo stile contemporaneo.

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