sabato 26 maggio 2007

Il "made in Italy" è sempre avanti, anche se...

...anche se il gusto anglosassone nell'arredamento d'interni può essere sempre spunto anche per noi arredatori italiani.

Come ho accennato all'apertura del blog ho un rapporto abbastanza "stretto" con la cultura anglosassone: viaggiando per Stati Uniti, Regno Unito, Irlanda, ed avendo ovviamente una deformazione professionale congenita, mi sono sempre soffermato ad osservare i mobili e l'arredamento che trovavo.


Il gusto e le tendenze.
La differenza principale fra gli arredamenti italiani e quelli anglosassoni sta nel differente approccio alla decorazione. Te ne accorgi semplicemente visitando normalissime abitazioni della cosiddetta "working class" o sfogliando "magazines" dedicati...ma il modo in cui me ne sono personalmente convinto è parlando di me stesso.

Negli ultimi 4 anni ho viaggiato molto e conosciuto (conosciuto bene in molti casi) tantissime persone da tutta Europa ed anche dall'Estremo Oriente. Quando nelle fasi iniziali della conoscenza si arriva alla domanda "What do you do for a living?", la mia risposta è ormai da qualche anno "Well...I'm an interior designer", senza dilungarmi su quello che faccio in dettaglio.

Sono proprio coloro che si interessano di più alla cosa (forse per cortesia, forse per reale interesse), che mi fanno accorgere di queste differenze. "...ma quindi come funziona? I clienti vengono da te e tu gli decori la casa?"

La differenza sta tutta lì, nella decorazione, e da sempre il concetto stesso di decorazione è strettamente connesso ad una concezione classica dell'arredamento.

Cosa non mi piace.
Partiamo quindi dalle cose in cui gli anglosassoni (a cui io sono tanto affezionato, non me ne vogliano) sono un po' "indietro": innanzitutto un certo tipo di mobile moderno noioso (poco componibile), di basso livello qualitatitivo e di scarsa personalizzazione; poi abbiamo le immancabili ed omnipresenti moquette (la loro "carpetry"). Ad eccezione di qualche loft "super-chic" direi che la moquette è assolutamente immancabile dalle abitazioni inglesi, spesso (sigh) anche in bagno. La moquette innegabilmente offre potenzialità decorative che pietre e parquet non offrono, è morbida, "calda"...ma spesso poco pratica e poco igienica (prima ancora di esprimere valutazioni estetiche). Forse per abitudine personale devo ammettere che potrei diventare un supporter delle moquette per le camere da letto: con una sobria tinta unita, dopo essermi lasciato le "sporche scarpe" nell'armadio guardaroba, posso godermi la morbidezza ed il colore della moquette senza preoccuparmi dell'aspetto pulizia-igiene.

Cosa invece mi piace.
Sul mobile classico già gli anglosassoni se la cavano di più che sui mobili moderni ;-)
Ci sono bellissime collezioni di sale da pranzo, un po' perchè le sale da pranzo sono particolarmente adatte alla classica configurazione di tavolo-credenza-vetrina, un po' perchè le abitazioni sono spesso conformate con la stanza salotto e con la stanza tinello magari non grandissime ma ben distinte.
Dove però il gusto inglese veramente brilla è nell'armonica commistione di linee e colori che si crea dal coordinamento fra moquette, carte da parati (spesso più carte sovrapposte), tende, tovaglie, cornici in gesso, zoccolini decorati e così via... A volte questi elementi sono anche fastidiosi se li si vuole mantenere con dell'arredamento moderno in quanto creano spessori che mal si conciliano con il concetto di mobili su-misura, ma bisogna ammettere che aiutano a rendere l'idea di ambiente perfettamente coordinato.
E' per questi concetti in fondo che i miei amichetti stranieri pensano appunto che mi occupi anche di queste cose ;-)
...e voi direte "ma allora su cosa possiamo prendere spunto?" Beh, sugli imbottiti per esempio, siano essi letti o salotti, gli anglosassoni mostrano, come del resto i francesi, una passione particolare che li spinge a lavorare sull'accostamento di tessuti diversi: in fondo anche il concetto di "table habillè", tavola abbigliata, usato come comodino o tavolino, ha la stessa origine.

Un'ultima differenza (ed un arrivederci).
Gli anglosassoni si traferiscono molto più spesso di noi e questo li porta a vendere armadi (spesso armadi a muro) e cucine insieme con la loro abitazione. Da qui un'attenzione maggiore per i letti, i salotti e l'area giorno in generale.
Appena possibile cercherò di postare le immagini di una recente fornitura fatta ad un nostro caro cliente di Harpenden, a nord di Londra.

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