Le cucine senza maniglie sono ambienti di un'eleganza estrema, eccezionalmente puliti, profondamente lineari, perchè nessun elemento concorre a interrompere la superficie liscia e senza soluzione di continuità delle sue ante e dei suoi cassetti.
Blocchi monolitici, che sembrano inviolabili, chiusi ermeticamente, impenetrabili. Ecco a cosa assomigliano le cucine senza maniglie: un rompicapo, una specie di grande cubo di Rubik, dove non si deve trovare l'incastro, ma in realtà la via d'apertura.
Una specie di nonsense: come aprire ante e cassetti che vanno utilizzati continuamente, se grandi ed evidenti maniglie non ci indicano l'entrata?
Guardando le cucine senza maniglia infatti, ci si aspetterebbe di avere la formula o la bacchetta per ordinare loro di aprirsi: ogni volta che me ne trovo davanti una, non so mai quale sia il suo mistero e arranco alla ricerca della soluzione. Perchè da sole, non te lo rivelano: rimangono chiuse ad aspettare il mago che le sappia aprire.
Con alcune si deve esercitare una leggera pressione su un lato dell'anta o del cassetto; con altre si deve trovare l'unghiatura; altre ancora si tirano nel punto giusto. Rimane il fatto, che assumono tutta l'aria di altorilievi della parete che coprono o del pavimento che occupano; oppure assomigliano a un secondo muro, dove nulla può interrompere la corsa degli occhi che le attraversano.
Nessun ostacolo dunque, nessuna interruzione per quelle superfici il più delle volte lucide, brillanti, splendenti. Nulla interferisce con la perfezione di un quadro, dove il colore è una macchia unica.
La cucina Horizon in vetro è una dimostrazione concreta della linearità che trasmette una cucina senza maniglie: sono le unghiature a nascondere il mistero dell'apertura delle ante, e in questa versione a creare movimento sono le righe della finitura dogata. Nella finitura liscia invece, la cucina Horizon appare impenetrabile, ma estremamente raffinata.
La cucina Tendy in laminato, in alcune sue versioni, rappresenta proprio quella macchia di colore completamente uniforme, che l'artista avrebbe deciso di stendere sulla tela della parete: solo colore, nessuna interferenza.
Anche la cucina Logika laccata o in rovere si presenta come continuità e insieme come distacco uniforme dalla parete, come un altorilievo rifinito in modo diverso, ma pur sempre lineare come un muro: anche qui le ante nascono l'unghiatura perfettamente celata dietro un incantesimo di eleganza.
Blocchi monolitici, che sembrano inviolabili, chiusi ermeticamente, impenetrabili. Ecco a cosa assomigliano le cucine senza maniglie: un rompicapo, una specie di grande cubo di Rubik, dove non si deve trovare l'incastro, ma in realtà la via d'apertura.
Una specie di nonsense: come aprire ante e cassetti che vanno utilizzati continuamente, se grandi ed evidenti maniglie non ci indicano l'entrata?
Guardando le cucine senza maniglia infatti, ci si aspetterebbe di avere la formula o la bacchetta per ordinare loro di aprirsi: ogni volta che me ne trovo davanti una, non so mai quale sia il suo mistero e arranco alla ricerca della soluzione. Perchè da sole, non te lo rivelano: rimangono chiuse ad aspettare il mago che le sappia aprire.
Con alcune si deve esercitare una leggera pressione su un lato dell'anta o del cassetto; con altre si deve trovare l'unghiatura; altre ancora si tirano nel punto giusto. Rimane il fatto, che assumono tutta l'aria di altorilievi della parete che coprono o del pavimento che occupano; oppure assomigliano a un secondo muro, dove nulla può interrompere la corsa degli occhi che le attraversano.
Nessun ostacolo dunque, nessuna interruzione per quelle superfici il più delle volte lucide, brillanti, splendenti. Nulla interferisce con la perfezione di un quadro, dove il colore è una macchia unica.
La cucina Horizon in vetro è una dimostrazione concreta della linearità che trasmette una cucina senza maniglie: sono le unghiature a nascondere il mistero dell'apertura delle ante, e in questa versione a creare movimento sono le righe della finitura dogata. Nella finitura liscia invece, la cucina Horizon appare impenetrabile, ma estremamente raffinata.
La cucina Tendy in laminato, in alcune sue versioni, rappresenta proprio quella macchia di colore completamente uniforme, che l'artista avrebbe deciso di stendere sulla tela della parete: solo colore, nessuna interferenza.
Anche la cucina Logika laccata o in rovere si presenta come continuità e insieme come distacco uniforme dalla parete, come un altorilievo rifinito in modo diverso, ma pur sempre lineare come un muro: anche qui le ante nascono l'unghiatura perfettamente celata dietro un incantesimo di eleganza.
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