giovedì 5 marzo 2009

I passi in avanti del tavolino

Anche un semplice gesto, come quello di poggiare un libro, una rivista o un bicchiere, ha la sua importanza in una casa comoda, funzionale, bella da vivere.

Anche la semplice consapevolezza che lo sguardo su un ambiente di casa coglierà particolari impeccabili, è fondamentale.

Anche un semplice fiore in un bel vaso o un centrino fatto a mano dalla mamma o dalla nonna, può dare gioia e perfezione all'estetica di un salotto.

E' dalla concentrazione di questi desideri, dalla voglia di possedere ogni dettaglio in ordine, che nasce l'esigenza del tavolino da salotto: fratello minore del tavolo da pranzo, figlio e nipote di un certo stile classico d'arredo, il tavolino era la riproduzione fedele del tavolo grande, in dimensioni contenute. La sua posizione era rigorosamente davanti al divano, sopra il tappeto, prima di altre poltrone o sedute.

Qualcosa è rimasto uguale, ma qualcosa è anche cambiato: sono cambiate le forme, talvolta anche i materiali, persino le posizioni. Il tavolino non è più parente del tavolo da pranzo, il tavolino ha seguito un'evoluzione a sè stante, il tavolino ora ha un'anima tutta sua.

Ciò non toglie che gli amanti del retrò lo sceglieranno in stile classico e lo metteranno rigorosamente sopra il tappeto davanti al divano, e Plano Coffee può dare un'idea del modello in questione, perchè ci fa sentire una lontana eco del classicismo.



Ora però il tavolino non è più solo in legno, ma anche in vetro, in metallo, in laminato, addirittura in midollino, come Champagne, esotico, elegante ed esempio della possibile commistione che può inoltre crearsi tra tutti questi materiali.


































I tavolini si sono trasformati: non sono più soltanto rigidi e squadrati, non sono solamente rotondi oppure ovali, sono anche decisamente privi di forma e beatamente irregolari. Basta guardare questo tavolino della serie Bontempi: un compendio di eleganza e sobrietà, celebrate però da libertà e creatività.










































I tavolini davanti al divano poi possono raddoppiare, come succede a Ginger e Roger, che si completano l'uno con l'altro in questa forma apparentemente regolare, intrisa però di un'estrosa combinazione di linee.






















































Il tavolino poi ha messo le gambe e si è spostato! Non è più così scontato che la sua sistemazione sia davanti al divano: anche al suo fianco potrebbe essere una bella idea, come dimostra Eileen Gray, un pezzo della storia del design che testimonia il cambiamento di abitudini e di voglia di comodità; il tavolino a fianco del divano è più pratico di quello posto frontalmente!















































Il tavolino ha fatto davvero passi da gigante dunque, ma la domanda sorge spontanea: nel prossimo futuro, il tavolino.. dove andrà a finire?

Nessun commento: