venerdì 27 febbraio 2009

I nomi degli armadi

Personalmente, trovo che ci sia qualcosa di molto curioso e anche ammaliante, nel dare i nomi alle cose. Soprattutto se parliamo di arredamento.

La personalità di una casa rispecchia il carattere dei suoi padroni e a sua volta si riflette in loro: è un gioco di rimandi, in cui a dettare le regole sono gusto, fantasia, rigore o irregolarità, colore o neutralità. Gli arredi possono dire tante cose; e spesso sono essi stessi a trascinarci nel meraviglioso mondo degli accostamenti e della sistemazione degli spazi.

Trovo interessante che spesso la personalità insita nei particolari di un arredo, nelle sue finiture, nelle sue decorazioni, nei suoi spigoli o nelle sue curve, trovi la sua elezione in un nome; oppure che sia proprio il nome a dare significato e senso al carattere di un mobile.

Perchè chiamare un mobile con un nome? Perchè proprio quel nome? In certi casi, stabilirlo è impossibile. In altri invece, la corrispondenza è chiara. Anche se mi sono sempre chiesta se è il nome a descrivere una cosa o è la cosa a descrivere il nome. Esattamente come capita con le persone.

Di esempi se ne potrebbero fare tantissimi, ma la riflessione è sopraggiunta mentre osservavo l'eleganza di alcuni armadi e pensavo a cosa essi possano significare in sè.
Normalmente l'armadio guardaroba rimane nascosto alla vista degli ospiti, è un arredo privato, intimo, solo per noi. Ma è anche quello che in tutta la casa contiene proprio gli oggetti che maggiormente denotano al mondo esterno (ma anche a noi stessi) la nostra personalità: eleganti, sportivi, casual, creativi, ordinati, semplici, sofisticati, pazzi, romantici, tutto questo e altro ancora possono esprimere i vestiti che ci portiamo addosso.

E l'armadio della nostra cemera contiene proprio loro, i responsabili della facciata esterna del nostro carattere; i rappresentanti esteriori del nostro io: i vestiti. Quindi come potrebbe un guardaroba non dare e non avere un grande carattere? E negli armadi che osservavo oggi, la personalità l'ho trovata a partire dal nome. Un nome che facilmente potrebbe adattarsi anche a chi li possiede.

Diva è l'esempio lampante: la sua padrona è donna esuberante, volitiva, eccentrica, vanitosa, che ama farsi guardare. Esattamente come questo armadio, elegante e pieno di fascino.



City è l'armadio per il creativo, quello a cui piace immergersi nella vita frenetica e attiva di una città, quello a cui piace esprimersi con la fantasia e il gioco, quello lineare ma completamente irregolare, come le decorazioni di questo guardaroba.



Fa è un nome apparentemente emblematico. Il suo significato è nascosto ma ben preciso e denota esattamente la personalità di una persona molto ordinata, molto timida, ma sicuramente capace. Fa è lineare come la nota di cui porta il nome, che rientra in una delle cadenze più amate e usate nella musica. Fa è il quarto grado, nonchè la sottodominante della scala di Do, la più famosa e insieme la più "semplice". Fa è la penultima nota sospensiva prima di una risoluzione. L'armadio Fa infatti è proprio così: regolare, ordinato, semplice ma nello stesso tempo ricercato e preventivo di qualcosa di risolutivo.



Ego è poi l'esempio principe: grande lusso e ottimo design, per una personalità elegante, sicura di sè, che sa il fatto suo. Un Ego giustamente importante, che ama mostrarsi deciso, come questo armadio.

































Rimane soltanto un quesito: siamo noi a dare personalità ai nostri arredi o è vero piuttosto il contrario?

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